FERDINANDO II
“Come state, oggi mamma?”
“Fefe’, e allora? Te ne vai lontano? Dove te ne vai? Il barone mi ha riferito che vuoi raggiungere Vienna, a ossequiare l’imperatore e poi Metternich”
“Vedrò. Mo’ penso ad andare a Roma, a prendermi la benedizione di Papa Gregorio; poi si vedrà”
“Se ti decidi, Fefe’, pigliati ‘na reginotta accunciatella, degna di te e della buonanima, la Santa Cristina. Una che non ti dia pensieri”
“Fefe’, tu sei buono e lo so. Non puoi tenere Carlucci fuori dal regno, nella miseria come l’ultimo dei Lazzari. È sangue del tuo sangue, carne della mia carne.”
“Mamma’, il principe di Capua si è comportato da vero giacubbino! È stato ribelle, oltre che violento.”
“Per amore, figliu mio, per execivo amor!”
“Ho firmato un decreto, mo’ sono due mesi, che sfugge al mio potere, è faccenda di Stato. Lui l’ha voluto. Ormai la Corona ha incamerato il suo avere. Se proprio vuole rientrare, senza pena, che abbandoni quella borghese con cui convive.”
“È sua moglie, davanti a Dio e davanti agli uomini!”
“Fatti suoi! È reo di lesa maestà, e tanto basta!”
“E ci sono dubbi, figlio Benedetto? Con la volontà di Nostro Signore e il vostro consenso, quell’angelo del principino vivrà qui a Capodimonte nella piena felicità”.
DIALOGHI DI FERDINANDO II CON LA MADRE ISABELLA NEL 1836
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“Maestà, aiutateci!
“Figli miei, sono venuto apposta, a rendermi conto con i miei occhi delle immediate necessità e di ciò che si può fare per voi.”
“Si è ‘o vero, ca chisto palatone è ‘ntusecato, allora Moro ‘nsieme a vuje!”
DURANTE LA PESTE DI COLERA A NAPOLI NEL 1837
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“Teste’, voglio che i buoni napoletani ti vedano, ti conoscano, e incomincino a volerti ‘nu poco di bene, come fu per la buonanima.”
“Ferdinando posso dirti che il caldo mi fa soffrire, mi da una specie di mancamento?”
“Fatti forza, almeno per oggi, prega il Signore e il patrono San Gennaro e ti sentirai meglio.”
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DISCORSO ALLA MADRE ISABELLA PER LA SCELTA DEL NUOVO MARITO NEL 1838