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UN LETTORE FISSO DEL BLOG
ORGOGLIOSI DI ESSERE NAPOLE(i)TANI
Baggianate Razziste
“Tipo Napoletano” secondo cui il popolo meridionale era propenso a delinquere per atavica inferiorità biologica e non doveva mescolarsi alle razze del nord d’influenza celtica.
Enrico ferri direttore de l’avanti fine 800
Capitano Cagnetti Giuseppe
nato a Palermo il 27/11/1808
decorato l'1/10/1860 con la croce di grazia di S. Giorgio
in quanto nel sostenere una tiragliata sul fianco della colonna
vi spiegava massimo valore ed intrepidezza respingendo il nemico da quel lato
Soldato Zero Francesco
decorato l'1/10/1860 con la medaglia d'argento di S. Giorgio
per essersi battuto valorosamente
si impossessava di quattro carri di munizioni e due pezzi di artiglieria
4 ottobre 1860 (durante l’assedio di Messina)
Il Sergente Emilio Pagano del 2° Battaglione del Genio
‘a fatto una sorpresa a tutti gli uffiziali quivi raccolti;
egli ‘a chiesto ed ottenuto licenza di declamare un suo componimento poetico.
Ecco la poesia.
Il Disertore
Ribelle a Dio, Ribelle al Trono,
Empio scordasti la data fè,
Un Re tradisti clemente e buono,
Dato dal Cielo per sua mercè;
Va scellerato ! mi metti orrore,
Tu spergiurasti, sei disertore.'
E core avrai d' intervenire
Co' prodi in guerra vil travialo?
Chi ti conobbe raddoppia l'ire
Finché ai suoi piedi t' avrà freddato,
E soddisfatto il Suo furore
Esclama: è questi un disertore!
Quel Duce stesso a cui ti desti
Di te fellone scherno farà,
Sol ricordando come infrangesti
II sacro giuro, ti temerà;
Dirà a se stesso in tutte l’ore:
E questi un vile, un disertore!
La fida armata da te tradita
Malediratti o rio soldato!
Vedrai mancarti l’aure di vita,
Sarai da tutti anatemato,
Perché fuggisti dal tuo Signore,
Soldato indegno, vil disertore!
Da qual sia luogo che sceglierai
Per riposarti, o maledetto!
Ciascun da quello fuggir vedrai
Fremente rabido al tuo cospetto:
Perché: dirai: tanto timore?
Ti si risponde sei disertore!
Onore e fama o vii perdesti
Quando lasciasti la retta via,
Odio ed obrobrio tu non temesti,
Tu dasti pruova di cadardia,
Quando tradisti la fè, l’amore,
Che al Re si deve, o disertore!
Esul, mendico, l’errante passo
A questa terra tu porterai,
Col capo chino tremante e lasso
Un pane al mondo tu chiederai,
Ma il pan si niega al traditore
Non avvi pane pel disertore!
Quando stranieri dal patrio suolo
Rapir la pace con loro armale,
Perché fellone con quello stuolo
Mischiarli d'alme sì riscaldate?
Con ciò mostrasti d'aver rancore
Pel Re, pel Regno, vil disertore!
Or speri invano, la stessa terra
Che un pane appresta al figlio ingrato!
il cor d'ognuno per te si serra,
D'alcun sarai, commiserato:
Sol spregio avrai sol disonore
Retaggio eterno del disertore!
Ma sappi, o stolto: senza il tuo braccio
Sul trono avito Francesco Regna,
Che noi concordi al caldo, al ghiaccio,
Seguiremo sempre la nostra insegna,
Ne scacceremo l' usurpatore,
Ten pentirai rio disertore!
Col nostro petto anima vile
Faremo scudo al Rege amato,
Lo stuolo indegno ch'è a te simile,
Sarà bentosto da noi fugato,
Ogni altro affetto serrando in core
Noi vinceremo vil disertore!
Quali esser denno prodi soldati.
Tali saremo fino all'estremo,
Se pur morenti tutti onorati
Fedeli al Re, al Dio Supremo,
Che dei monarchi è difensore
E che punisce il disertore!
Noi stretti intorno al suo stendardo
Benediremo la nostra sorte,
Nessun di noi sarà codardo
Affronteremo perigli e morte,
Che in noi non avvi un traditore
Come tu il fosti, o disertore:
Viva il Re Nostro! direm pugnando,
Un grido tale ci sia di sprone,
Viva il buon padre direm spirando!
Viva Francesco! il Pio Borbone!
Viva il Magnanimo nostro Signore!
Per sempre Anatema al disertore!
Empio scordasti la data fè,
Un Re tradisti clemente e buono,
Dato dal Cielo per sua mercè;
Va scellerato ! mi metti orrore,
Tu spergiurasti, sei disertore.'
E core avrai d' intervenire
Co' prodi in guerra vil travialo?
Chi ti conobbe raddoppia l'ire
Finché ai suoi piedi t' avrà freddato,
E soddisfatto il Suo furore
Esclama: è questi un disertore!
Quel Duce stesso a cui ti desti
Di te fellone scherno farà,
Sol ricordando come infrangesti
II sacro giuro, ti temerà;
Dirà a se stesso in tutte l’ore:
E questi un vile, un disertore!
La fida armata da te tradita
Malediratti o rio soldato!
Vedrai mancarti l’aure di vita,
Sarai da tutti anatemato,
Perché fuggisti dal tuo Signore,
Soldato indegno, vil disertore!
Da qual sia luogo che sceglierai
Per riposarti, o maledetto!
Ciascun da quello fuggir vedrai
Fremente rabido al tuo cospetto:
Perché: dirai: tanto timore?
Ti si risponde sei disertore!
Onore e fama o vii perdesti
Quando lasciasti la retta via,
Odio ed obrobrio tu non temesti,
Tu dasti pruova di cadardia,
Quando tradisti la fè, l’amore,
Che al Re si deve, o disertore!
Esul, mendico, l’errante passo
A questa terra tu porterai,
Col capo chino tremante e lasso
Un pane al mondo tu chiederai,
Ma il pan si niega al traditore
Non avvi pane pel disertore!
Quando stranieri dal patrio suolo
Rapir la pace con loro armale,
Perché fellone con quello stuolo
Mischiarli d'alme sì riscaldate?
Con ciò mostrasti d'aver rancore
Pel Re, pel Regno, vil disertore!
Or speri invano, la stessa terra
Che un pane appresta al figlio ingrato!
il cor d'ognuno per te si serra,
D'alcun sarai, commiserato:
Sol spregio avrai sol disonore
Retaggio eterno del disertore!
Ma sappi, o stolto: senza il tuo braccio
Sul trono avito Francesco Regna,
Che noi concordi al caldo, al ghiaccio,
Seguiremo sempre la nostra insegna,
Ne scacceremo l' usurpatore,
Ten pentirai rio disertore!
Col nostro petto anima vile
Faremo scudo al Rege amato,
Lo stuolo indegno ch'è a te simile,
Sarà bentosto da noi fugato,
Ogni altro affetto serrando in core
Noi vinceremo vil disertore!
Quali esser denno prodi soldati.
Tali saremo fino all'estremo,
Se pur morenti tutti onorati
Fedeli al Re, al Dio Supremo,
Che dei monarchi è difensore
E che punisce il disertore!
Noi stretti intorno al suo stendardo
Benediremo la nostra sorte,
Nessun di noi sarà codardo
Affronteremo perigli e morte,
Che in noi non avvi un traditore
Come tu il fosti, o disertore:
Viva il Re Nostro! direm pugnando,
Un grido tale ci sia di sprone,
Viva il buon padre direm spirando!
Viva Francesco! il Pio Borbone!
Viva il Magnanimo nostro Signore!
Per sempre Anatema al artiglieria
il 24 maggio 1860 il Sergente Gambella ed i soldati Bruno e Nicoletti
erano presenti a Siracusa nell’episodio a casa del vice console inglese
dove era inalberata una bandiera britannica credendola essere rivoluzionaria
con grida e minacce pretesero che fosse tolta